Il potere della parola, il potere magico che apre porte che sarebbe meglio restassero chiuse, è ben radicato in tutte le culture di tutti i tempi. Come pure i significati di alcune parole, potenti perché di significato mutevole. "Abracadabra", la formula magica per eccellenza, ormai familiare ai bambini e al mago Zurlì. "Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn", una formula magica meno nota (no, non è klingon con accento stretto!), ma potenzialmente capace di inguaiare sia chi la pronuncia che l'intera umanità, precipitando tutti in abissi di dolore e follia.
Ecco, "Intelligenza Artificiale" è ancora peggio, è una parola magica che ha invece già inguaiato l'intera umanità, anche se solo pochi se ne sono accorti. Di quei pochi che se ne sono accorti, parecchi si sono riempiti le tasche di soldi e i cv di paper pubblicate.
"Ma cosa ha di tanto diabolico una semplice definizione scientifica?" diranno quasi in coro i 24 increduli lettori. Il problema della "Intelligenza Artificiale" è la trasformazione semantica che la parola ha subito in una trentina d'anni. Trenta anni fa non ci sarebbero stati problemi. "Intelligenza artificiale" era il nome di un settore della ricerca scientifica volta a costruire strumenti che riproducessero alcuni aspetti dell'intelligenza, malgrado il fatto che non esistesse una definizione condivisa di cosa fosse l'intelligenza.
Ma si sa, gli scienziati prima creano le bombe e poi cominciano a porsi i problemi. Infatti qualunque ricercatore dell'epoca avrebbe convenuto che l'unica vera intelligenza artificiale sarebbe stata quella che ancor oggi viene denominata "Intelligenza Artificiale Generale", in grado di "ragionare" e risolvere "problemi generali", incluso magari quello di "scrivere" una versione più intelligente di sé stessa. Cassandra lo sa, avete appena pensato a Skynet. Ok, però oggi mettiamola da parte, che in questo "ragionamento" non è pertinente.
Poi sono passati 30 anni, sono state sviluppate pochissime tecnologie efficaci nel settore della "Intelligenza Artificiale", praticamente solo i motori di inferenza e le reti neurali. Roba stupida come una addizionatrice meccanica, che talvolta riusciva a risolvere bene alcuni problemi specifici.
Magia! Ma allora queste tecnologie erano vere "Intelligenze Artificiali". Come se fossero pezzi di codice sorgente dotati del soffio che diede vita ad Adamo. Invece, come Eliza, sono solo software banali, in grado di mimare alcuni aspetti che le intelligenze naturali possiedono.
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